SOS Pianto del Neonato: come interpretarlo con l’Ostetrica Daniela Izzotti
Perché il neonato piange?
Il pianto è il più importante strumento che possiede il tuo bambino per comunicare con te.
Grazie al pianto, infatti, il bambino è in grado di richiamare la tua attenzione per soddisfare un suo bisogno.
Non sempre, però, è facile interpretare il motivo per cui lo fa e di conseguenza rispondere alla sua richiesta. Soprattutto nei primi giorni di vita. Soprattutto nella prima esperienza da genitori.
Ma come capire la ragione del pianto?
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La prima cosa da fare è sicuramente calmare il bambino che piange. Il neonato nei primi giorni di vita, qualsiasi sia la ragione del pianto, può essere spaventato dalle nuove sensazioni: coccolarlo, mantenerlo pelle a pelle sul petto, parlargli ed accarezzarlo consente al bambino di sentirsi al sicuro. Inoltre non sentirlo più piangere abbasserà il vostro livello di frustrazione e vi consentirà di ragionare sulla causa da risolvere.
Una volta che il bimbo si è calmato, come capire la ragione del pianto? Esiste una Legenda?
Il Pianto da Fame
Quello dovuto alla fame è quel pianto inconsolabile che viene attenuato unicamente dalla nutrizione del bambino. Andiamo a specificare che il pianto è un segnale tardivo di fame: il bambino piange quando è davvero tanto affamato. è molto utile riconoscere nel poppante alcuni segnali precedenti:
⦁segnali precoci: il neonato si muove, apre la bocca e gira la testa di lato cercando il seno.
⦁segnali intermedi: si stiracchia, si muove sempre di più, porta le manine alla bocca, le succhia.
⦁segnali tardivi: piange, si agita, diventa rosso e molto arrabbiato.
Conoscere questi segnali permette di anticipare il momento critico nel neonato e ridurre notevolmente gli episodi di pianto nel corso delle giornate.
Il pianto da sonno
Un bambino piange a causa del sonno quando è stanco ma non riesce ad addormentarsi. Come si presenta un bambino che ha sonno?
⦁ si stropiccia gli occhi con i pugni chiusi;
⦁ ha la palpebra calante.
Ogni bambino ha il suo carattere e le sue necessità: alcuni bimbi necessitano di un ambiente tranquillo, buio e silenzioso; altri ricercano il contenimento del genitore, hanno bisogno di essere cullati per diversi minuti; altri appena poggiati nella culla si addormentano. È fondamentale in questo caso riconoscere l’individualità del vostro bambino, non ostinarsi nel tentare un solo metodo, e provare quello che sia più giusto per lui.
Il sonno e la fame hanno degli specifici segnali che si possono riconoscere nel bambino.
Tutte le altre motivazioni sono molto meno distinguibili. Risulta vincente, in queste occasioni, ricercare la causa andando per esclusione:
⦁ Cambio pannolino: la sensazione di bagnato a contatto con i genitali può infastidire il bambino, che richiede con il pianto di essere cambiato.
⦁ Caldo o freddo: molto spesso c’è la tendenza a vestire eccessivamente i neonati, nella paura che non siano in grado di mantenere un’adeguata temperatura corporea. Ad eccezione del primo giorno di vita, i neonati possiedono la termoregolazione e vanno vestiti proprio come noi. Come capire se sono vestiti adeguatamente? Sentite con le dita la temperatura della nuca: se è sudato va svestito.
⦁ Richiesta di contatto: i neonati impiegano del tempo per capire di essere venuti al mondo. Per 9 mesi di gestazione il battito cardiaco materno, i rumori intestinali, il calore del grembo non l’hanno fatto sentire mai solo. Dopo la nascita, potrebbero avvertire nuove sensazioni di solitudine e silenzio, mai avvertite prima. Il contenimento tra le braccia, essere cullato in fascia, e qualche coccola potrebbero essere proprio tutto ciò di cui ha bisogno.
Quando è necessario allertare il pediatra?
Quando il bambino, oltre a piangere, manifesta febbre, sembra essere diverso dal suo solito e pare inconsolabile, è necessario rivolgersi allo specialista.
Alcuni genitori acquisiscono velocemente una grande esperienza con il pianto del loro bambino, che a sua volta riesce ad esprimere in modo ben distinto i suoi diversi bisogni.
Ma per la maggior parte dei genitori subito non è così, il pianto sembra avere sempre le stesse caratteristiche, che sia fame, sonno o dolore.
Alcune giornate saranno più semplici ed altre lo saranno meno, se vi assale lo sconforto chiedete aiuto e cercate altre braccia che potranno consolare lui e voi quando non ce la fate più.
Ogni famiglia è unica, genitori non si nasce, ma con tempo, amore ed esperienza ci si diventa.
Ricordatevi che siete proprio voi a trascorrere la maggior parte del tempo con il vostro bambino e saprete notare cosa gradisce di più e cosa lo infastidisce.
Imparerete ad interpretare i suoi segnali e saprete così rispondere ai suoi bisogni.
Grazie dottoressa Daniela per il suo tempo, è sempre piacevole parlare con professionisti che vogliono divulgare informazioni importanti per la salute dei bambini.
Per approfondire e seguire la Dottoressa Daniela:
Ostetrica Daniela Izzotti
Instagram @danielaizzottiostetrica
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